Turismo ancora petrolio d’Italia: come lavorare nel settore?

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Il turismo in Italia è uno dei settori trainanti del paese. Nel 2019 ha fatto registrare 65 milioni di turisti non italiani, posizionandosi al 5° nel mondo per presenze turistiche. Poi è arrivato il Covid-19 e ha cambiato completamente gli scenari economici e sociali e con il lockdown e le restrizioni sugli spostamenti, nel 2020 c’è stato un drastico calo che ha portato grosse perdite per il settore. Nonostante tutto però il turismo rimane ancora petrolio d’Italia e nel 2022 si spera in una decisa ripresa. Le previsioni sulle prenotazioni per le vacanze estive fanno ben sperare. Secondo un’indagine di Federalberghi, nel mese di maggio si è registrato un +33,4% di presenze rispetto allo stesso periodo del 2019, anche se ragionando sul periodo complessivo gennaio-maggio 2022  si evidenzia un calo del 3,1% dei turisti italiani e del 6,8% per gli stranieri. Per il sesto anno consecutivo inoltre il  gruppo editoriale di The Times ha premiato l’Italia come migliore destinazione al mondo.

L’opinione si basa sui lettori delle testate legate all’azienda ed è considerato uno dei premi più prestigiosi della categoria. 

Oltre ad incidere sul PIL nazionale, il turismo genera numerosi posti di lavoro, con circa 1 milione e 700 addetti diretti e il 14% di valore aggiunto e occupazione se si calcolano anche le ricadute indirette.
Un ambito dunque sul quale è importante investire anche in termini di formazione, per poter avere maggiori opportunità di lavorare nel settore e contribuire alla ripresa con nuove proposte, soprattutto in ambito di digitalizzazione e turismo 4.0. Con questi obiettivi infatti sono stati stanziati 2 miliardi e 400 mila euro nel PNRR, che include tra le missioni proprio il rilancio del turismo. Saranno necessarie figure professionali molto diverse tra loro e che rispondono anche ai trend emergenti del turismo e alle nuove competenze richieste dal mercato.
In questo articolo parleremo delle professioni più ricercate, con  consigli su come formarsi e lavorare nel turismo.

Settore alberghiero

Le professioni più diffuse nel mondo del turismo sono quelle legate alle attività alberghiere. Le figure professionali di questo specifico ambito sono numerose e, in molti casi, non basta più conseguire solo il diploma alberghiero, perché per fare carriera è necessario acquisire anche competenze di tipo manageriale ed economico. Le mansioni più ricercate sono quelle di direttore, che organizza lo staff e tutte le attività della struttura; il food and beverage manager che gestisce tutte le attività legate al bar e alla ristorazione e il capo ricevimento che è un elemento fondamentale nella gestione dell’attività alberghiera perché coordina tutte le attività di ricevimento, che sono essenziali per garantire al turista un’esperienza di viaggio eccellente.
Il consiglio è di conseguire dopo il diploma una laurea in scienze del turismo o in economia e di continuare ad aggiornarsi in base alla specializzazione che si desidera ottenere. 

 Professioni digitali del turismo 

Come per altri settori, anche nel turismo la digitalizzazione è diventata  fondamentale per gestire le prenotazioni, comunicare con i potenziali clienti e organizzare in maniera automatica la mole di dati necessaria a costruire strategie di business mirate.
Tra le figure più richieste in quest’ambito c’è sicuramente quella del social media manager che affianca il team marketing nella gestione dei social media e nella pianificazione di strategie commerciali da sviluppare sui social network.
Nelle strutture più ampie, c’è inoltre bisogno di ingegneri informatici e  di manager dell’online booking per gestire il sistema di prenotazione, aggiornare i siti e i database aziendali e fornire ai clienti servizi digitali anche durante le permanenza, come le app per ordinare i pasti o per prenotare le attività.
Per diventare professionisti digitali del turismo, il percorso formativo è molto variegato. La scelta di una laurea piuttosto che l’altra o di un corso post laurea rispetto ad un altro dipende dal tipo di specializzazione che si desidera. Le lauree più in linea con questa tipologia di lavoro sono: laurea in marketing e comunicazione, laurea in ingegneria informatica, laurea in economia. A questo percorso di base si possono poi aggiungere master di perfezionamento e corsi specifici che permettono di entrare maggiormente in contatto con ciò che riguarda il turismo. 

Figure professionali del turismo sostenibile

Secondo Unioncamere entro il 2023 ci saranno 3,2 milioni di posti di lavoro per il settore digitale e dei servizi green. Il turismo sostenibile è infatti sempre più diffuso ed è fondamentale per le strutture ricettive e per tutti gli operatori del settore turistico tenere conto anche di queste nuove modalità di viaggiare. Tra le figure emergenti in quest’ambito ci sono la guida ambientale turistica, che promuove tour a tema per conoscere la natura e spostarsi a impatto zero, il tecnico di gestione del turismo ambientale, che pianifica e organizza le attività tenendo conto della sostenibilità di ogni operazione e il product manager del turismo sostenibile che pianifica tutte le attività legate al marketing e alla commercializzazione di un prodotto realizzato con processi sostenibili.
Al momento questo tipo di turismo è praticato dal 20% dei turisti, ma si stima che l’interesse cresca sempre di più, vista l’alta sensibilità delle persone a queste tematiche e soprattutto la crescente esigenza di un turismo esperienziale, che ha l’obiettivo di far conoscere il territorio e di viverlo senza comprometterne l’equilibrio.
Per lavorare nel turismo sostenibile è fondamentale acquisire competenze tecniche di tipo ambientale e scientifico e poi completare il percorso di formazione con un master in materia di turismo per avere ben chiaro come si opera in questo settore. I master e i corsi post laurea sono disponibili anche in modalità telematica, grazie ai piani di studio proposti dalle università online come Unicusano, sempre attente a scegliere tematiche in linea con quanto richiesto dal mercato del lavoro. 

Accompagnatore e guida turistica

Parliamo delle figure più classiche del turismo, che si occupano di mostrare ai turisti le bellezze architettoniche, storico-artistiche e paesaggistiche dei luoghi di vacanza. Sono spesso liberi professionisti che operano in collaborazione con le imprese turistiche, con le associazioni del territorio e con le istituzioni. Tra le competenze richieste per questa professione ci sono le conoscenze del territorio in cui si opera, le capacità comunicative e la conoscenza di almeno una lingua straniera. Per svolgere questo lavoro è necessario conseguire l’abilitazione mediante concorsi pubblici che vengono stabiliti a livello nazionale o locale nel caso di particolari siti di interesse storico, archeologico e artistico. Come per altre professioni, anche in questo caso la laurea è un titolo imprescindibile, e può essere in lingue e letterature straniere, in storia dell’arte o lettere.